Avvio di impresa: criteri generali

Quando si decide di iniziare una nuova attività imprenditoriale ciò può significare lo svolgimento di un lavoro autonomo quanto la creazione di impresa.

Il lavoro autonomo è la forma di lavoro svolta da un tipo di lavoratore previsto dal diritto del lavoro italiano, definito dall’art. 2222 del codice civile italiano come colui che si obblighi a compiere, a prezzo di un corrispettivo, un’opera o un servizio con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti di un committente.

Esso identifica dunque l’attività di lavoro dei liberi professionisti e dei lavoratori autonomi manuali, con esclusione delle figure imprenditoriali, e necessita dell’apertura di partita IVA.

Impresa (da imprendere), sotto il profilo giuridico, è un’attività economica professionalmente organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi. Ciò è quanto si desume dalla definizione di “imprenditore” di cui agli articoli 2082 e 2083 del Codice civile.

Art. 2082 – E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata (articoli 2555, 2565) al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi (articoli 2135, 2195).

Art. 2083 – Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo (articoli 1647, 2139), gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia (articoli 2202, 2214, 2221).

Nel primo caso il lavoratore impiega la propria professionalità ed il proprio tempo, nell’attività di impresa, invece, il lavoratore imprenditore è chiamato ad organizzare le risorse economiche, umane e tecnologiche per raggiungere l’obiettivo.

Pertanto l’avvio di un’attività imprenditoriale dovrà essere valutato approfondendo in fase preliminare alcuni aspetti

  1. Definire l’idea imprenditoriale: la nuova impresa inizia da qui, avere un’idea chiara di ciò che si vuole fare, valutandone la fattibilità (punti seguenti).
  2. Analizzare il mercato e il prodotto: lo sviluppo dell’idea prevede un processo di verifica con lo scopo di valutare il mercato e l’interesse dei potenziali clienti sul particolare prodotto da realizzare e/o servizio che si andrà a svolgere. Il risultato di questa analisi sarà un piano di fattibilità, cosiddetto business plan, che prende in esame il mercato, il prodotto/servizio, gli investimenti necessari e le eventuali esigenze di finanziamento.
  3. Analisi organizzativa: è necessario individuare tra le forme giuridiche previste dalla normativa vigente in materia di impresa quale sia la più adatta in base a vari fattori (disponibilità di capitali, le risorse umane coinvolte, la natura dell’attività esercitata, il grado di responsabilità che intende assumersi chi lavora nell’impresa, ecc.).
  4. Analisi economico – finanziaria: per l’avvio e lo sviluppo della nuova impresa dovrà essere predisposto un piano di investimenti tenendo presente il capitale proprio ed eventuali finanziatori esterni (banche, agevolazioni ed aiuti per l’avvio di nuove imprese, ecc.)

Definiti questi aspetti con l’aiuto dei nostri esperti nei vari settori (finanziario, fiscale, affari generali, tecnici) , l’idea di impresa può iniziare a prendere forma, attraverso i primi adempimenti.

 

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Avvio di impresa: criteri generali

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