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Decreto “emergenza climatica” – pubblicato e in vigore il decreto legge
Al fine di fronteggiare gli eccezionali eventi climatici verificatisi nel corso del mese di luglio 2023, con particolare riferimento alle ondate di calore che hanno interessato il nostro Paese, è stato emanato il decreto legge recante “Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento”.
Il decreto è in vigore dal 29 luglio 2023, giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.
Tra i provvedimenti di maggiore interesse, si segnalano i seguenti:
– per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo dall’1/7/2023 al 31/12/2023, è estesa alle imprese operanti nel settore edile, lapideo e delle escavazioni, l’esclusione dai limiti di durata degli interventi di CIGO determinati da eventi oggettivamente non evitabili;
– per le sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa effettuate nel periodo dal 29/7/2023 al 31/12/2023, il trattamento di CISOA, previsto per intemperie stagionali, è riconosciuto agli OTI, anche in caso di riduzione dell’attività lavorativa pari alla metà dell’orario giornaliero contrattualmente previsto, e i periodi richiesti non sono conteggiati ai fini della durata massima di 90 giornate all’anno.
Inoltre, si prevede che i Ministeri del lavoro e della salute favoriscano la sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l’adozione di linee-guida e procedure concordate, a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti alle emergenze climatiche.
È infine disposta la proroga al 30 novembre 2023 del termine di versamento del contributo di solidarietà temporaneo per il 2023, per i soggetti che esercitano nel territorio dello Stato, per la successiva rivendita, attività di produzione di energia elettrica o gas metano, di estrazione di gas naturale, di rivendita di energia elettrica, gas metano e gas naturale, di produzione, distribuzione e commercio di prodotti petroliferi, nonché di importazione dei beni citati o di introduzione in Italia, sempre dei medesimi beni, provenienti da altri Stati dell’Unione europea per la loro successiva rivendita.